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Dalla pesca alla valorizzazione del territorio e delle eccellenze

L'economia della Valle

Dalla pesca alla valorizzazione del territorio e delle eccellenze

Un'economia basata sulla pesca

L’economia delle valli si è da sempre basata sulla pesca, dove tra tutti ha avuto rilevante importanza quella delle anguille.

Con l’arrivo dall’Asia dell’Argulus Giordani (detto “peocio”) negli anni ’70, un parassita che ha colpito i pesci senza squame, la produzione dell’anguilla e di altri pesci è stata drasticamente decimata: il pescato di un giorno di allora può equivalere a quello di una stagione di oggi!

La mancanza di approvvigionamento di avannotti da far crescere nei laghi della Valle grazie alla montata naturale con le maree, l’aumento del costo di produzione e la contestuale riduzione dei prezzi di vendita nei mercati, dovuti alla concorrenza degli allevamenti intensivi di terra e di mare, hanno drasticamente ridotto l’economia tipica della Valle.

L’ultimo e forse più drastico colpo di grazia lo ha dato però l’arrivo dei cormorani, specie non autoctona, che, incontrastata, per la sua voracità ha praticamente azzerato la produzione del pesce.

A compensare, seppur in minima parte, le perdite legate alla pesca, contribuiscono un’attenta gestione delle attività sportive naturalistiche e del loro indotto, la produzione delle mazzancolle nel periodo estivo, praticato in Valle San Leonardo sin dal 1985, e la coltivazione delle “castraùre”, prelibati carciofini che crescono rigogliosi nelle terre salmastre della Valle.